Quanto è breve il passo tra una demo e la top-10
- Alvise Cappello
- Nov 10, 2016
- 3 min read

Per nostra fortuna, fare musica oggi è sempre più semplice: i computer sono sempre più potenti ed i componenti hardware hanno prezzi tutto sommato sempre accessibili, così come quelli dei DAW professionali (basti pensare a quanto si sia abbassato il prezzo di vendita di Logic Pro X).
Sappiamo tutti come sia molto importante avere tra le mani un demo ben prodotto al fine di potersi presentare a qualche potenziale etichetta, ma è davvero possibile raggiungere qualità “decenti” con ciò che possiamo avere in casa?
Clay Mills, produttore musicale che ha ricevuto due nominations ai Grammy per “Beautiful Mess” ed “Heaven Heartache”, ha proposto un articolo su songtown.com

in cui cerca di dare una risposta a questa domanda che spesso attanaglia i musicisti più smanettoni, dimostrando come con un gear non troppo professionale sia comunque possibile produrre un brano da poter presentare a produttori ed etichette.
Il brano in questione è il seguente ed in questo link potete ascoltare la demo registrata da Clay.
Strumentazione
In questo caso, per registrare la demo song Clay ha utilizzato:
– Macbook Air (usato ricondizionato) – $499
– Garage Band (DAW) – Gratuito
– Microfono Audio-Technica AT4033 ($399)
– Universal Audio Apollo Twin interface con plug-ins di effetti ($699)
– Pop-filter e stand microfonico ($100)
– Cuffie Studio AKG K 240 ($99)
Qualche consiglio base sulla registrazione

Anche se i prezzi di questa strumentazione potrebbero variare di qualche decina di euro, possiamo comunque dire che al prezzo di un demo registrato in studio, è possibile crearsi a casa propria un decente set-up per iniziarsi all’ home Recording (personalmente consiglierei un set-up differente, puntando a risparmiare sull’ interfaccia audio -Focusrite offre delle soluzioni molto più economiche ma qualitativamente molto valide- al fine di potersi permettere una coppia di monitor audio, elementi mancanti nel set-up utilizzato da Clay).
Prima di tutto ha registrato la chitarra.
Per registrare una chitarra acustica con un solo microfono è sufficiente puntare la capsula di questo all’ altezza in cui il neck si incontra con il body.
E’ importante registrare due volte la stessa linea di chitarra per poi “pannare” i due registrati uno totalmente a destra e l’ altro a sinistra. Questo sistema permettte di aumentare la sensazione di apertura del suono, lasciando spazio centrale alle voci. Un semplice effetto di chorus ad una delle chitarre darà infine un gusto ambiente al suono.
Per quanto riguarda la voce,
Clay consiglia di mantenere la distanza di 15cm dalla capsula microfonica nelle sezioni del chorus e più “potenti” e di diminuire questa distanza nelle situazioni più calme e bisbigliate.
Dopo aver registrato la voce principale, Clay registra le seconde voci: una di basso ed una di soprano (valutando come tenore quella centrale).
Queste due voci di sfondo vengono anch’ esse pannate, una a ore 10 e l’altra ad ore 2 (di solito i bassi stanno a sinistra del coro e gli alti a destra, per cui valutate, come per quando si registra la batteria, di mantenere questo orientamento di spazialità).
Il riverbero completerà la virtualizzazione spaziale del prodotto.
Dopo un breve mixdown, Clay ha spedito la canzone al manager di Darius e dopo due mesi di silenzio, il brano è stato presentato al producer direttamente dal manager, portando alla fine la canzone del video sopra.
E’ quindi fattibile poter registrare una futura hit a casa propria (o meglio, l’embrione di questa), ma tengo a sottolineare come sia importante essere consapevoli dei deficit collegati all’ home recording, ovvero: la qualità degli strumenti, l’ ambiente di lavoro e, cosa da non sottovalutare, l’orecchio esperto dell’ ingegnere del suono che sta dietro alla console di uno studio di registrazione professionale.
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