Paolo Fornasier
- Alvise Cappello
- Jun 14, 2016
- 2 min read

Sono davvero troppi e complicati i motivi che mi portano a pensare che il limite linguistico di un singolo aggettivo non possa permettere di descrivere in maniera soddisfacente un artista, soprattutto quando ci si confronta con delle realtà artistiche quale è quella del Bellunese Paolo Fornasier; onde evitare imprecisioni, dunque, utilizzerò le sue stesse parole per riassumere chi lui sia, ovvero:
“un giovane musicista (pianista), nato e cresciuto con la musica nel sangue“.
Perché un bambino di 2-3 anni che non si accontenta di ascoltare le melodie dei cartoni animati ma cerca di riproporsele autonomamente sulle note del pianoforte di casa, la musica deve averla per forza nel patrimonio genetico.
O almeno l’attrazione per essa.
Ecco che quindi il semplice appellativo di “pianista-compositore” diventa forse limitativo.
Paolo, infatti, nonostante abbia dedicato la sua formazione musicale ai soli tasti bianchi e neri ( diplomato in Pianoforte presso il conservatorio “B.Marcello” di Venezia ed attuale studente di Composizione generale tenuto dal Maestro Bertola presso il conservatorio “G.Verdi” di Milano) è appassionato delle molteplici sfumature con cui la musica si propone alle nostre orecchie, tanto da frequentare il triennio di AFAM in Musica Elettronica ad Indirizzo Audiovisivo, presso la Civica Scuola di Musica “C.Abbado” di Milano.
Sicuramente il pianoforte per Paolo è una vera e propria appendice fisica ed emotiva e, come per un arto anatomico, più un individuo si allena ed impara ad utilizzare questo e più sarà per lui facile poterlo sfruttare in ogni situazione.
Ecco che dunque Paolo attraverso la tastiera può dimostrare di essere un ottimo pianista classico, come anche un jazzista, un compositore di colonne sonore ( fino ad oggi ha musicato svariate produzioni cinematografiche – “Abisso” e “Storia del Tempo inutile”, di F.Fontana, BellunoCiak 2012/2015-, letterarie e radiofoniche), un ottimo conoscitore della pop music ed anche un vero e proprio sperimentatore del suono (a breve proporrà un suo progetto nominato Paulymorphia in cui, parole sue, ” farò cose che non mi avete mai visto fare”).
Il suo rapporto con il palco è altrettanto longevo: già da quando aveva sette anni, infatti, Paolo propone la sua musica pubblicamente.
Viene chiamato frequentemente ad animare eventi con improvvisazioni al pianoforte e intrattenimento musicale che spazia dal jazz alla musica classica e fino ad oggi ha partecipato a diverse manifestazioni di vario genere tra la provincia di Belluno ed il Trentino-Alto Adige (senza tener conto delle partecipazioni in tutta italia di diversi concorsi per musicisti).
P
otete scoprire meglio Paolo e la sua musica (ad oggi 2 full-lenght) nei seguenti link oppure ancora meglio, ai suoi concerti.
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