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Quanto guadagna un artista grazie allo streaming

  • Alvise Cappello
  • Jun 23, 2016
  • 3 min read

Essere contrari all’ ascolto della musica on-line attraverso servizi di streaming, ormai può forse risultare un vero e proprio svantaggio per un artista; lo dimostra il fatto che i musicisti inizialmente restii a tale metodo di diffusione (come Taylor Swift, i Pink Floyd, Ligabue ed i Beatles) hanno ceduto alla diffusione musicale 2.0, pubblicando la loro discografia nei più noti servizi di streaming online.

Ma qual è il probabile motivo per cui questi big si siano ricreduti? E’ davvero conveniente per un artista pubblicare i propri lavori online?

A livello economico, una risposta la possiamo trarre da una interessante infografica proposta da David McCandless nel suo sito “Information is Beautiful”, sviluppata inizialmente nel 2010 ed aggiornata al 2015.

In questa ricerca, McCandless si domanda quanti ascolti nei vari servizi di streaming siano necessari per un artista (autoprodotto o dipendente da una etichetta) al fine di guadagnare uno stipendio mensile di 1260$.

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Tralasciando diversi fattori (come la differenza numerica di utenti tra i vari servizi o quanto i servizi di streaming dichiarano di pagare un “play-per-song”) è davvero impressionante notare come il raggiungimento di tale cifra da parte delle band indipendenti sia proporzionalmente molto più facile da raggiungere rispetto ad artisti appoggiati ad una etichetta. Questo perché sicuramente l’artista sotto contratto riceve già ulteriori guadagni dai concerti e dalla vendita fisica dei propri dischi, per cui la vendita digitale subisce una maggiore svalutazione dalla label che deve gestire la promozione nel web.

Detto questo, dunque, non sarebbe da biasimare il ragionamento dei sopracitati “big”, che dallo streaming non possono potenzialmente vivere di rendita (a meno che non abbandonino la propria label per guadagnare quasi il doppio dagli asclti online) ed inoltre devono pure ingoiare l’ amaro rospo del ricevere un salario potenzialmente minore rispetto a quello che riceve una band emergente rapportando lo stesso numero di ascolti.

Ma allora perché anche loro sono entrati nel “club” dello streaming?

In questa realtà a prima vista anticapitalistica, si è imposto il meccanismo che da sempre regola tutti i file multimediali e la loro facilità di fruizione digitale, ovvero la volatilità del file stesso.

Bisogna infatti sottolineare che se il sistema dell’ ascolto in streaming dovrebbe seguire questi tre passi:

  1. Ascoltare

  2. Apprezzare

  3. Acquistare

nella quasi totalità dei casi, gli ascoltatori non completano il terzo passo, limitandosi ai soli primi due.

A livello mediatico, quindi, lo streaming conviene: dopo pochi anni di rodaggio, infatti, ha dimostrato di essere la punta dell’ iceberg del mercato musicale moderno e l’ industria musicale si è dunque adattata alle meccaniche dettate da questo nuovo modo di ascoltare la musica.

Così facendo, lo streaming non diventa tanto uno strumento di vendita musicale, quanto piuttosto una vera e propria vetrina digitale su cui proporre non tanto la propria musica, quanto il proprio “brand” artistico.

Per gli artisti che si appoggiano ad un’ etichetta, essere su Spotify &co. serve per dimostrare ai propri fan di “esserci”, in modo da mantenere l’interesse verso il proprio prodotto ed indirizzare poi tale interesse verso i veri capisaldi di guadagno quali sono soprattutto i concerti live e la vendita di supporti fisici (in sempre maggiore richiesta i supporti in vinile); per gli artisti emergenti, lo streaming può diventare oltre a ciò una potenziale e relativa fonte di guadagno.

Ecco perché, dunque, è diventato necessario per tutti, chi per un motivo e chi per un altro, sbarcare nei lidi della musica online.

Fonti:

  • http://thecynicalmusician.com/2016/03/the-musicians-idiot-tax/

  • https://www.theguardian.com/technology/2015/apr/03/how-much-musicians-make-spotify-itunes-youtube?CMP=share_btn_tw

  • http://www.informationisbeautiful.net/2010/how-much-do-music-artists-earn-online/

  • http://www.spotifyartists.com/spotify-explained/

  • http://www.cellulari.it/notizie/produttori/135557_Nel-2015-le-vendite-di-musica-in-streaming-superano-il-downl.php

  • http://www.virginradio.it/news/news/169368/Pink-Floyd–Nick-Mason-contro.html

  • http://www.wired.it/play/musica/2014/11/06/non-taylor-swift-quali-artisti-perche-boicottano-spotify-streaming/

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