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Anche il mercato musicale ci può salvare dalla crisi economica

  • Oscar Chu Ortega
  • Jul 14, 2016
  • 2 min read

Ogni sfaccettatura del mercato musicale moderno prevede svariate correlate modalità di guadagno: dai concerti (tickets, sponsor, gadgets…) alla musica stessa (vendita di cd fisici, vendita online, streaming online, sponsorships, copyright…). Ma quanto vale effettivamente il mercato musicale globale?

Una cifra è stata proposta dal direttore economico di Spotify Will Page che, secondo le sue stime, il mercato musicale nel 2014 ha fruttato 25,28 miliardi di dollari (10 miliardi in più rispetto all’ anno precedente).

Se questo può già sembrare un guadagno molto importante, risulta sbalorditivo pensare che tale cifra è stata valutata tenendo presente solamente i profitti collegati al copyright (dunque l’acquisto di musica registrata, lo streaming e le “performance royalties”).

A Marzo 2015, infatti, la società non governativa CISAC (International Confederation of Authors and Composers Societies; di cui è presidente il famoso compositore Jean Michel Jarre) assieme all’ UNESCO ha definito il guadagno dell’ industria creativa mondiale (pari a 2,25 mila miliardi di dollari) nella quale rientra il mercato musicale.

La cifra da loro calcolata è quasi tre volte superiore a quella proposta da Page: 65 miliardi di dollari l’anno.

Dobbiamo però tenere presente il fatto che questi guadagni provengono da diverse attività e queste richiedono altrettante spese: se infatti per produrre e distribuire un CD equivale una spesa “una tantum”, per i tour tali spese sono molto più variabili e possono incidere maggiormente sul guadagno effettivo dell’ artista a fine anno.

Possiamo quindi immaginarci la struttura delle rendite del mercato musicale come una serie di strutture concentriche posizionatili in base alla loro “solidità” del mercato, dove al centro si trovano i 25,28 miliardi i dollari provenienti dalla gestione del Copyright, mentre andando verso l’esterno troviamo i guadagni provenienti dai concerti (altrettanti 25 miliardi di dollari), le sponsorships (1,34 miliardi di dollari) ed altri campi simili ( tenete conto che ad ogni concerto di Taylor Swift, è stato stimato un guadagno di circa 17$ a presenza in acquisto di gadget).

Bisogna inoltre sottolineare come, assieme al mercato della musica, in quei 2,25mila miliardi di dollari rientrassero anche le prime tre industrie in termini di guadagni, ovvero: Televisione (447 miliardi di dollari), Arti visive (391 miliardi di dollari) ed i giornali (354 miliardi di dollari l’anno).

Il mercato della musica, dunque, è tutt’oggi ancora una importante fetta di guadagno del mercato globale, ma resta succube dell’ insicurezza temporale dei mercati e dello sviluppo tecnologico, non riuscendo quindi ad assicurarsi un posto comodo tra i media più importanti.

Un mercato in continuo movimento che deve sempre rispondere alle richieste di un pubblico sempre più esigente.

Fonti:

http://www.billboard.com/articles/business/6805318/25-billion-global-music-industry-not-everything?platform=hootsuite

http://www.musicbusinessworldwide.com/25-billion-the-best-number-to-happen-to-the-music-business/

http://www.billboard.com/articles/business/6785561/cisac-unesco-report-hard-numbers-world-creative-industries

http://www.ibisworld.com/industry/default.aspx?indid=1960

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