Piano A
- Alvise Cappello
- Jul 26, 2016
- 1 min read
Ci sono band che scelgono il proprio nome in base al concept dettato dalla propria musica, dai testi o dall’ immagine che essi stessi vogliono instaurare nel pubblico; altri invece nel proprio nome inseriscono un vero e proprio obiettivo da raggiungere.
Ed è proprio nei romani Piano A che ciò può essere ben riconoscibile.
Nato nel 2012, il gruppo pop-rock ha infatti nel proprio nome un obiettivo ben definito: il drastico ma al contempo ottimistico raggiungimento di un determinato risultato, seguendo un’ unica via, un unico “piano”, senza vie traverse. Così nella musica che nella vita.
Le mezze misure, dunque, non vengono contemplate dai Piano A, che propongono un rock giovane e solido; non un ritrito di cliché musicali già sentiti nell’ ormai conosciuta scena musicale italiana, ma un mix ben bilanciato tra cantautorato introspettivo accompagnato da suoni tipicamente post-rock e ritornelli potenti dalle melodie efficaci.
In questi pochi anni di attività, dopo due produzioni, il gruppo ha ricevuto rapidamente positivi riscontri dal pubblico e dalla critica.
Dicono di loro, ad esempio, giornalisti illustri come Vincenzo Mollica del TG1:
“un gruppo molto interessante e originale della nuova scena musicale italiana, il loro primo album è una bella sorpresa”
o testate come Rockol.it, Repubblica Spettacoli, OndaRock, Il Fatto Quotidiano, XL e altri.
Recentemente il gruppo ha avuto l’ opportunità di aprire il concerto dei Tiromancino a Torricella e sta lavorando sulla produzione di nuovi brani in vista di ulteriori pubblicazioni.
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