Allestire una sala prove perfetta #2
- Alvise Cappello
- Sep 1, 2016
- 2 min read

La scorsa settimana abbiamo cercato di sfatare alcuni miti che spesso vengono presi in causa quando un musicista decide di insonorizzare la propria stanza.
Oggi cerchiamo di vedere più a fondo che cosa effettivamente bisognerebbe fare per poter isolare acusticamente una sala prove.
Come citato in un articolo di qualche settimana fa riguardante la salvaguardia dell’ udito di noi musicisti, la sala prove è spesso il luogo acusticamente più rischioso sia per le nostre orecchie che per la quiete pubblica.
E’ infatti in questi luoghi dove noi musicisti passiamo la maggior parte del nostro tempo, da soli o con i nostri compagni di band, diverse ore al giorno con pressioni sonore rasenti la soglia del dolore (tenendo presente che ai 160db viene riconosciuto il danno fisico uditivo immediato, il livello di deciBel che spesso risuona nella sala prove si aggira anche intorno ai 120db!!).

Come detto, questi volumi inficiano non solo sulla nostra salute uditiva ma anche sulla tranquillità di chi vive nelle vicinanze della sala.
Il primo intervento efficace per isolare acusticamente una sala prove è quello dunque di trovare un luogo distante dai centri abitati.
Secondariamente dovete valutare se i serramenti e le porte siano sufficientemente isolanti (porta blindata, finestre dotate di doppio vetro, serramenti con guarnizioni…).
In terzo luogo, bisogna valutare i materiali da utilizzare.
Nel precedente articolo abbiamo già citato alcuni materiali utili per l’insonorizzazione interna della stanza, quali i cartoni delle uova, il polistirolo ed il bugnato piramidale.
Bisogna però sottolineare che tali materiali non serviranno ad isolare la stanza dalla fuoriuscita del suono. Sono infatti superfici ideali solo per smorzare il riverbero interno alla stanza che si crea dalla troppa rigidità della superficie dei muri in cemento.
Ecco spiegato il motivo per cui risulterebbe inutile rivestire l’intera stanza di bugnato e simili.
L’ isolamento acustico in situazioni urbane richiede dunque interventi a livello strutturale della stanza, ponendo all’ interno di questa una ulteriore stanza composta da tutte e 4 le pareti più soffitto e pavimento.
E’ dunque inevitabile che queste tipologie di lavori siano molto costose, ma renderanno il vostro luogo di studio e lavoro adatto ad ospitare ogni vostro momento creativo.
Esistono in edilizia molti prodotti isolanti utilizzabili per rivestire le pareti della sotto-stanza isolata; quello che più di tutti facilita l’isolamento del suono è il piombo, ma non è di certo un materiale salutare, soprattutto se in quella stanza ci dobbiamo passare molte ore al giorno.
Sembrerà assurdo, ma la parete su cui principalmente dovremo agire sarà il pavimento.

Viene spesso utilizzata la tipologia di pavimento “flottante“, ovvero un pavimento leggermente rialzato dal suolo ed isolato da questo grazie a dei supporti ( come gli U-BOATS) che agiscono come ammortizzatori delle vibrazioni sonore.
Il pavimento flottante, dunque, fa sì che sia solamente la sub-stanza isolata a rispondere alle vibrazioni sonore create dall’ interno, senza dunque intaccare le pareti strutturali della casa.
Se la stanza isolata fa parte di una attività commerciale o verrà affittata anche ad altri musicisti, è necessario presentare al proprio comune uno studio di impatto acustico offerto da enti regionali o privati.
Potete trovare interessanti tipologie di isolamento acustico nel sito masacoustics.it
La prossima settimana torneremo all’ interno della nostra stanza isolata per vedere come posizionare i vari strumenti e strumentisti all’ interno di questa.
Comments